Le origini

L’Integrazione Fasciale trae origine da sei principali autori che hanno ispirato la creazione e l’evoluzione del metodo dalla sua nascita fino ad oggi.

Jack W. Painter

Ph.D. creatore dell’Integrazione Posturale.
L’integrazione fasciale prende da Painter le tecniche di respiro ed il dialogo con le tensioni trattenute.
Attraverso messaggi verbali, movimenti  e azioni il lavoro diventa una sinergia tra l’attività manuale e il dialogo delle parti emergenti.

Thomas Myers

Rolfer, ideatore e autore di “meridiani fasciali”.
Da Myers l’integrazione fasciale prende:
– la mappa dei meridiani miofasciali per un lavoro sulle tensioni e sulla postura
– i principi della trasmissione delle forze all’interno delle linee, per il lavoro sulle emozioni.

Alexander Lowen

Medico e psicoanalista, fondatore della “Bioenergia”.
A Lowen l’Integrazione Fasciale si ispira per il lavoro sulle strutture caratteriali.
Valuta la tipologia del caratteriotipo, la distribuzione dell’energia nella corazza e pianifica una fase di intervento di manovre sul carattere.

Ida Rolf

Fondatrice del Metodo Rolfing.
A Ida Rolf l’Integrazione Fasciale si ispira per lo sviluppo della tecnica strutturale, il lavoro sulle fasce, la muscolatura e l’allineamento posturale.
Scegliendo manovre oscillatorie l’Integrazione Fasciale si discosta molto dalla pura tecnica strutturale.

Fritz Perls

Psicoterapeuta, fondatore della Gestalt.
L’Integrazione Fasciale utilizza il dialogo gestaltico di questa tecnica psicoterapeutica per aumentare la coscienza corporea e per svolgere la valutazione iniziale e finale dei suoi trattamenti.

Roberto Assagioli

Psichiatra – psicoterapeuta, fondatore della Psicosintesi.
Nel lavoro sulla parti di noi e nell’espressione delle emozioni l’Integrazione Fasciale si ispira molto al modello psicosintetico, in particolar modo al principio “conosci-possiedi-trasforma” integrato al corpo.